Cassazione ed R.C. Medica: assicurarsi per la sola colpa grave non basta

La Suprema Corte ha messo definitivamente la parola fine ad ogni dubbio interpretativo circa la perseguibilità penale del medico per colpa.

Se anche tu sei tra coloro che hanno creduto alla favoletta che una semplice polizza di Responsabilità Civile medica limitata alla “colpa grave” fosse la soluzione che ti avrebbe salvarti da tutto e da tutte le devastanti richieste danni dei tuoi pazienti, allora ho una bruttissima notizia da darti.

L’arma che hai in mano è alquanto spuntata.

Eppure sarebbe bastato leggersi bene la legge (compresa l’ultima Gelli-Bianco) per capirlo.

O per lo meno sarebbe bastato comprenderla nel suo intimo risvolto azzeccagarbuglino approfondendo l’argomento con qualche articolo di stimati giuristi.

Il vecchio adagio dei nostri nonni “se costa poco vale poco” non è mai stato così calzante come in questo caso.

Le piccole polizze da 300 euro all’anno in sù, LIMITATE ALLA SOLA COLPA GRAVE, hanno il grande beneficio di arricchire qualche furbesco intermediario assicurativo, ma dall’altro lato hanno lo stesso impatto difensivo che potrebbe avere una fionda davanti ad un carro armato.

medico-disperatoMi dispiace caro dottore, ma se in mano hai una polizza del genere la tua situazione è davvero compromessa e la colpa di tanta disinformazione la devi ricercare tra coloro che ti hanno mal consigliato fino ad oggi.

Mi riesce difficile pensare, infatti, che cotanta schiera di operatori pseudo-specializzati in polizze di malpractice medica non sappiano realmente quali sono i chiari meccanismi della normativa, pur alla luce delle nuove norme Gelli-Bianco.

Gli operatori assicurativi sembrano non voler imparare la lezione, che in passato hanno visto addirittura una Compagnia Assicurativa essere punita con la “sospensione” all’emissione delle polizze per palese poca trasparenza nei contratti.

Ed ancora oggi, negli ospedali, si racconta ai medici che “basta assicurarsi per la colpa grave” per stare tranquilli.

BALLE! OGGI COME IERI!

Le polizze di R.C. professionale medica, limitate alle colpa grave, sono in realtà uno scudo di carta che lasceranno il tuo patrimonio personale alla mercé delle orde barbariche dei tuoi paziente più vendicativi.

Se avrai la malaugurata disavventura di finire nel tritacarne giudiziario di una vicenda di errore medico, i tuoi pazienti ed i loro familiari, faranno razzia di qualunque tuo bene aggredibile, e non troveranno pace finché non ti avranno spolpato tutta la carne attaccata alle tue ossa.

Inseguendoti fino al completo loro soddisfacimento anche lungo l’asse ereditario, affinché la tua colpa sia espiata dai tuoi figli e dai figli dei tuoi figli, attraverso un supplizio divino degno delle pagine più cruente del vecchio testamento.

E mentre un tale flagello si abbatterà su di te, sulla tua professione e sulla tua famiglia con enorme clangore, coloro che ti hanno venduto la polizzetta di R.C. per colpa grave se ne staranno al sicuro nel loro palazzo dorato.

Si godranno i tanti piccoli denari spillati agli inconsapevoli dottori come te, per nulla turbati dalle nefaste conseguenze di tanta superficialità.

Quello che la Cassazione Penale a Sezioni Unite ha stabilito, è una vera e propria pietra tombale dal punto di vista giuridico circa i limiti della punibilità del medico in ambito penale, che con la legge Gelli-Bianco si pensava essere limitata a pochi casi.

In realtà all’esito dell’udienza tenutasi il 21 dicembre 2017, le Sezioni Unite hanno formulato il seguente principio di diritto che devi assolutamente STAMPARTI NELLA MENTE:

«L’esercente la professione sanitaria risponde, a titolo di colpa, per morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico-chirurgica:
a) se l’evento si è verificato per colpa (anche “lieve”) da negligenza o imprudenza;
b) se l’evento si è verificato per colpa (anche “lieve”) da imperizia quando il caso concreto non è regolato dalle raccomandazioni delle linee-guida o dalle buone pratiche clinico-assistenziali;
c) se l’evento si è verificato per colpa (anche “lieve”) da imperizia nella individuazione e nella scelta di linee-guida o di buone pratiche che non risultino adeguate alla specificità del caso concreto;
d) se l’evento si è verificato per colpa “grave” da imperizia nell’esecuzione di raccomandazioni, di linee-guida o buone pratiche clinico-assistenziali adeguate, tenendo conto del grado di rischio da gestire e delle specifiche difficoltà tecniche dell’atto medico».

Quanto riportato qui sopra è ben diverso da “Rispondi solo per la Colpa grave” che riguarda solo l’ambito civile.

Qui bisogna fare un po’ di chiarezza tra profilo penale e civilistico.

maxresdefaultPer un medico del SSN il binario “penale” e quello “civile” corrono su piani differenzi rispetto al medico libero professionista. Ecco come.

Per le imputazioni a livello penale (quindi le eventuali pene detentive) rispondi secondo quanto ha detto la Cassazione. In pratica anche per la colpa lieve, con l’esclusione del caso di imperizia seguendo le raccomandazioni e le linee guida in relazione al rischio da gestire.

Per i risvolti civili (i soldi che devi tirare fuori) rispondi sempre e solo per la colpa grave (e per il dolo) nei limiti stabiliti dalla legge e dopo essere stato giudicato dalla Corte dei Conti.

E allora il problema dove sta?

Che la formulazione della polizza di R.C. Medica in versione “Colpa Grave” non si attiva quando il danneggiato propone la richiesta danni.

Ciò comporta che tu rimani davanti al giudice (quello penale) sostenuto solo dalla “polizza” dell’Ospedale e non con la TUA polizza. Sempreché non sorgano conflitti di interesse tra te e la struttura.

Nel procedimento a tuo carico quindi, ci starai con le tue sole forse se vuoi, oppure appoggiandoti a chi ha obiettivi finali che possono divergere dai tuoi che miri sempre e solo alla piena assoluzione.

Purtroppo chi non ti ha spiegato bene il perverso meccanismo delle polizze “Colpa Grave” ha confidato sul fatto che il “diritto” non fosse il tuo campo (infatti hai studiato medicina e non giurisprudenza) e sul fatto che non avessi abbastanza tempo per approfondire.

Se a questo aggiungiamo che sono tanti gli “addetti ai lavori” che ti avranno certamente consigliato di farti solo una polizza per colpa grave “che tanto per il resto ci pensa l’ospedale” allora è ovvio che se c’è un responsabile di tutto questo sicuramente non sei tu.

Che poi ci “pensi l’ospedale” è solo in parte vero come ti ho detto. Il tuo contratto nazionale prevede che le spese di assistenza legale siano coperte dall’Ospedale.

E questo è vero.

Ma tale situazione rimane vera finché non esiste un conflitto d’interesse tra te e la Struttura. E se fossimo in presenza di un caso in cui sarebbe più conveniente scaricare su di te le responsabilità “per colpa grave”, che interesse avrebbe l’Ospedale di tutelarti realmente se poi alla fine sa che l’Erario potrà rivalersi nei tuoi confronti?

Ed in un caso di colpa medica, sei certo che non sia per te conveniente, in termini di interesse, proteggerti con i tuoi mezzi anziché appoggiarti sull’ospedale che persegue i propri giustificati fini?

Quindi il consiglio ultimo è semplice: tutelati con una polizza che ti copra al 100% e non solo per la “colpa grave” e cerca di affidarti ad un assicuratore che ti mostri tutte le carte sul tavolo e non che giochi d’azzardo con il tuo destino.

Perché alla fine, la carriera ed il patrimonio in gioco rimarranno sempre e solo i tuoi.

Ilie Rizzato

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Le “Cinquanta sfumature di rischio” della tua attività

Sei sicuro che sia davvero piacevole lasciare che assicuratori improvvisati ed incapaci si soddisfino su di te per compiacere le lobby?

Un po’ di “pepe” nella vita non guasta, non trovi? Un po’ di brivido, di insolito e di “fuori dagli schemi”, a volte, è l’elemento nuovo che può aiutare a tenere vivo un rapporto noioso.

Ok, lo so che sto pattinando sul filo del doppio senso e dell’allusione. Ma siamo tutti adulti e non credo di scandalizzare nessuno se gioco un po’ con le parole, anche perché quello di cui voglio realmente parlarti non è di pratiche sadomaso, cinghie, corde, aggeggi dall’uso alternativo o qualche altro pruriginoso argomento.

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No, non mi pongo come esperto in queste cose e, anche se lo fossi, probabilmente non sarebbe di tuo interesse sapere quali siano le cose che so fare meglio, quelle più richieste del mio repertorio o quelle che a me più mi aggradano.

Quello di cui voglio parlarti è la pratica “masochista” che metti in atto quando scegli un assicuratore improvvisato o peggio ancora incapace, per gestire i rischi assicurativi della tua attività.

Di questa categoria fanno parte sicuramente tutti gli assicuratori “generalisti che pensi sappiano fare tutto” che propongono polizze che non conoscono davvero bene oppure le banche, le Poste e le piattaforme brokerizzate on line per l’acquisto delle polizze professionali.

Se ti scandalizzi a pensare a gente ammanettata alla testiera del letto o appesa al soffitto con le cinghie, mi chiedo quale costernazione dovresti provare quando decidi di metterti “alla totale mercé” di assicuratori di quel genere a cui probabilmente non dovresti affidare nemmeno la polizza del motorino.

Perché quando scegli un medico o un avvocato cerchi “il migliore” e quando cerchi un assicuratore ti affidi al primo che passa, all’amico di tuo cugino o a quello che “ti fa meno”?

Perché se hai un problema al ginocchio vai da un ortopedico e non dal cardiologo, se hai un problema legale con un l’erario vai da un avvocato tributarista e non da un penalista, mentre quando si tratta di assicurazioni per te un assicuratore vale l’altro, basta che si risparmi?

Pensi davvero che tutti sappiano fare tutto e che la differenza sia solo il prezzo? Nel tuo mestiere funziona così?

Probabilmente no. E se finora hai ragionato così lo so che non è colpa tua.

Il fatto è che questa mentalità ci è stata inculcata dalle lobby assicurative e bancarie. Fermati a riflettere: la polizza più conosciuta è quella RC Auto… ed oggi la puoi acquistare ovunque. La trovi in banca, in posta, dal concessionario, al supermercato e on line.

Come le polizze vita che oggi acquisti in banca, alle Poste e dai promotori finanziari. In banca ed in posta, addirittura, ti piazzano se vuoi pure le polizze casa, infortuni e malattie. E persino le polizze di RC Professionale! Ti sembra che le persone che fino a ieri erano allo sportello a fare cassa, oggi siano competenti su questo tipo di polizze?

E se ci fai caso l’unico argomento che hanno è il PREZZO. Parlano solo di sconto, di risparmio, di miglior tariffa: nessuno che parli di “contenuti e di garanzie nello specifico”.

Le lobby assicurative e bancarie non vogliono la tua protezione: vogliono i tuoi soldi in cambio di contratti che non prevedano MAI di doverteli ripagare. Ingrassano gli assicuratori improvvisati e generalisti perché servono a darti contratti assicurativi pessimi. Così non pagano i sinistri.

E questo accade anche nell’ambito della polizze delle attività imprenditoriali e professionali.

Per farlo usano la stessa arma, quella più semplice: abbindolarti con un prezzo basso. Infatti a scontare le polizze sono capaci tutti. Ma a “costruirle” no… bisogna essere dei professionisti.

Un medico prima di poterti curare al meglio passa dieci anni di vita a studiare e probabilmente altrettanti a fare pratica. Un avvocato impara a memoria caterve di libri e di norme e passa anni a fare “lo schiavo” presso uno studio legale, ben sapendo che tutto ciò che imparerà gli sarà indispensabile in futuro quando andrai a chiedere la sua consulenza.

E perché allora, quando tratti con un assicuratore argomenti molto complessi come la copertura della tua attività, sia essa un azienda o uno Studio professione, ti affidi al primo intermediario generalista anziché ad un esperto del settore?

Credi davvero che le complicate interazioni delle Responsabilità Civile Professionale siano concetti facilmente maneggiabili da chi a malapena conosce la differenza tra l’attestato di rischio ed il libretto del motorino? Forse assicurare una complessa attività produttiva è la stessa cosa che assicurare un appartamento in condominio?

No di certo.

L’ultimo libro di “Malpractice medica” che ho letto aveva 567 pagine. E trattava di argomenti giuridici molto particolari che hanno necessitato di tutta la mia conoscenza del diritto appresa all’università. L’ultimo volume sull’RC Prodotti ne aveva 459 e per capirlo ho dovuto attingere all’esperienza maturata sui rischi “Corporate” che non sono di certo il pane quotidiano di tutti gli assicuratori.

Purtroppo non esistono guide per “Assicurare i professionisti e le aziende for dummies”. Se ti trovi davanti un dilettante (o peggio un assicuratore in malafede), sei nei guai.

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Esistono purtroppo tanti clienti che si approcciano alle coperture assicurative della propria attività imprenditoriale e professionale con la stessa mentalità con la quale cercano l’assicurazione auto più conveniente sul Segugio.

E dall’altra parte ci sono frotte di assicuratori impreparati che ti vendono la polizza e basta, e che lucrano su questa mentalità inculcata al pubblico.

La maggior parte di loro si propone mettendo in primo piano il prezzo della polizza: “Quanto paghi ora? Ti faccio risparmiare”. Nessuno ti fa la domanda: “Come sei assicurato ora? Vediamo le garanzie e scopriamo se sei coperto bene in funzione del rischio della tua attività“.

Essi non valutano le “Cinquanta sfumature di rischio” che mettono in pericolo il tuo patrimonio e la tua vita. No, ti legano alla testiera del letto o ti appendono al soffitto con cinghie ben strette (magari con contratti poliennali e soluzioni sempre uguali) e abusano di te. E confidano sul fatto che ti piaccia pure.

Non sanno analizzare i vari casi in profondità, soprattutto quando sono molto complessi, perché costa fatica, impegno e una conoscenza che non trovi dietro l’angolo. Nella misura in cui, invece, prestano la loro opera intellettuale medici, avvocati, ingegneri o commercialisti quando hai bisogno di loro.

Allora, tu fai la cosa intelligente e non farti influenzare da chi vuole solo prendere i tuoi soldi e scappare. Impara a riconoscere un vero professionista delle assicurazioni specifico per la salvaguardia della tua attività imprenditoriale e professionale.

Se ancora non l’hai fatto puoi iniziare da qui:

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E ricorda che “Io non vendo polizze, io assicuro forte!”.

Stay tuned.

Ilie Rizzato

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RC professionale medica: quando in pericolo è il dottore e non il paziente

Il diabolico trabocchetto delle polizze di rc professionale medica “colpa grave” per i medici dipendenti del servizio sanitario nazionale.

Se c’è un settore che assicurativamente parlando è una polveriera zeppa di problematiche gravi e non risolte è sicuramente quello sanitario. Le varie riforme, non ultima quella promossa dal Decreto Balduzzi, hanno cercato di mettere un po’ di ordine nell’intricato groviglio normativo che incrocia la responsabilità della Ente Ospedaliero e quella del medico.

Ma essendo noi in Italia, le cose semplici non riusciamo a farle. E comunque, se leggi questo articolo, probabilmente hai ben presente nell’ambiente ospedaliero quante e quali storie di medici citati in giudizio, richieste di risarcimento e noie processuali esistano.

Ergo, se sei preoccupato di quello che può succederti, fai bene.

In fondo, cercare di far cassa e tirare in ballo dal Direttore Generale al portantino che ha spinto la barella è prassi all’ordine del giorno in ospedale.

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E come in tutti i Far West, regna il caos più assoluto. Non di meno dal punto di vista assicurativo. L’Ente ospedaliero è diventato il selvaggio fronte West delle coperture professionali, dove la fanno da padrone ciarlatani imbonitori pronti a vederti il proprio intruglio fatto di urina e whisky come fosse l’elisir di lunga vita.

A cosa mi riferisco? Se sei un medico dipendente di struttura pubblica avrai sicuramente già dovuto affrontare il problema della responsabilità civile professionale e della relativa copertura assicurativa. La bacheca della sala mensa sarà piena di fogli e volantini che propone convenzioni assicurative con i più grossi intermediari assicurativi mondiali.

E anche se tu non sei una centrale termonucleare, è stuzzicante l’idea di sottoscrivere una copertura assicurativa vitale per la tua attività professionale al prezzo della polizza RCA dello scooter con il quale vai al lavoro. Sfruttare il mercato internazionale delle assicurazioni ci fa sentire sicuramente come una persona importante, dall’ineguagliabile fiuto per i grandi affari.

Tutto straordinariamente affascinante, dunque.  Se non che continuo a non riuscire a capire cosa spinga un professionista solitamente attento come un medico, a stipulare l’assicurazione più importante della propria attività compilando un modulino on line o cartaceo… spedirlo via fax a qualcuno che non si è nemmeno mai visto e pensare di aver fatto l’affare della vita.

[Se vuoi sapere cosa penso di questo tipo di soluzioni dal punto di vista “pratico”, leggi il mio articolo: “Anche tu commetti questi errori quando stipuli una polizza professionale?“]

Attenzione: non è sempre colpa tua. Anzi. E non è colpa tua se le ASL fanno sempre più fatica ad assicurarsi per la Responsabilità Civile. Se tanti intermediari si buttano a capofitto tra dottori e dottorini (nel senso di giovani dottori) per fare “pesca a strascico” di polizze RC Professionali di dubbia qualità.

E non è colpa tua se le tradizionali Compagnie assicurative SCAPPANO letteralmente dal rischio sanitario.

Ecco, se la tua attuale situazione è questa… o peggio, se l’unico scenario che ti si presenta davanti è questo… allora spalanca bene gli occhi e leggi quello che ti sto per dire.

C’è una cosa che devi aver ben chiara per se sei un medico dipendente della struttura pubblica.

Ti hanno sempre raccontato (perché è vero) che la responsabilità civile ti è imputabile solo per errori commessi con “colpa grave”, in quanto la “colpa lieve” viene coperta dall’Ente come stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale.

Né io né te abbiamo abbastanza tempo per approfondire meglio cosa si intende per “colpa grave”. Perciò diamo per scontato che sappiamo di cosa stiamo parlando.

E sulla base di questo “postulato” giustamente ti hanno sempre detto che ti devi assicurare per la Responsabilità Civile Professionale esclusivamente per gli errori commessi con colpa grave.

Allora prima di tutto vediamo meglio qual è il procedimento in caso di richiesta danni nei confronti di un medico dipendente di struttura pubblica. Cercherò di essere il “meno tecnico” possibile. Tieni presente che la materia è parecchio complicata ed io vorrei semplificare la spiegazione per non “buttare troppa carne al fuoco”.

Dunque, se ricevi una richiesta danni da un paziente (o dai suoi eredi)  non sarai tenuto a pagare. Il pagamento dei danni, al termine dell’eventuale iter processuale, sarà in capo all’Ente ospedaliero (che avrà – è auspicabile – una propria copertura assicurativa).

Se però, l’Ente fosse chiamato a pagare in virtù di un errore accertato da parte tua, può segnalare (ed in alcuni casi deve) alla Corte dei Conti Regionale l’avvenuto pagamento al terzo per fatto imputabile ad un tuo comportamento.

Qui si decide molto: la Corte dei Conti ti invita a dedurre. Raccolte le deduzioni può decidere di archiviare, e tutto va a tarallucci e vino. Oppure puoi essere avviato al procedimento davanti al magistrato.

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Nel secondo caso sarà il magistrato che dovrà valutare o meno se siamo in presenza di “colpa grave”. In caso di condanna, dovrai rispondere per il danno erariale cagionato. Significa che dovrai risarcire (o con il TUO patrimonio o attraverso la copertura di rc professionale) la Pubblica amministrazione per le somme da questa pagate. Solitamente si tratta o della parte di “franchigia” dell’assicurazione di RC dell’Ente (attenzione, queste franchigie arrivano anche al milione di euro),oppure per l’intero importo (in caso di inoperatività o mancanza della copertura stessa).

Una bella botta. Non c’è che dire… dopo un procedimento che tra processo penale e processo amministrativo, può durare anche un decennio.

Bene, ma a livello di assicurazione come siamo messi?

In questo caso il diavolo sta nei dettagli.

Perché la maggior parte di quelle belle proposte di cui è tappezzata la bacheca della mensa, oppure ciò che troverai in internet da “broker” specializzati, ha un difetto che potrebbe compromettere la tua vita per sempre. Peggio della peggior disgrazia.

Vediamo questo estratto di nota informativa di una polizza molto famosa.

Testo polizza

In questo “oggetto di assicurazione” di dice chiaramente che gli Assicuratori “si obbligano a tenere indenne l’Assicurato di ogni somma che questi sia tenuto a pagare all’Erario a seguito di sentenza definitiva pronunciata dalla Corte dei Conti con accertamento della colpa grave dell’Assicurato”.

Cosa significa: che la copertura vale per i danni erariali accertati dalla Corte dei Conti.

Andiamo avanti e leggiamo qui:

Testo polizza 2

Qui si specifica meglio che il sinistro sarà aperto quando “l’Assicurato abbia ricevuto in forma scritta l’invito a dedurre o la citazione in giudizio da parte della Corte dei Conti”.

A maggior chiarimento viene ribadito con forza: “l’eventuale inchiesta o procedura giudiziale (civile o penale) promosse contro l’Assicurato NON sono considerate Eventi Dannosi e l’Assicurato non ha l’obbligo di denunciarne l’esistenza agli Assicuratori”.

Ve la traduco io: il sinistro sarà aperto non quando ricevi la richiesta danni del paziente (o degli eredi) ma quando la Corte dei Conti, magari dopo dieci anni dal fatto, agirà nei tuoi confronti.

Cosa comporta questo? Prendiamo un esempio.

Mettiamo il caso che domani mattina un’operazione vada male ed un paziente muoia. Dopo qualche settimana contro l’Ente, e contro di te che sei il medico, sarà promossa un’azione di richiesta danni da parte degli eredi e, se ne ricorreranno i presupposti, si avvierà un procedimento penale (con costituzione delle parti civili).

Ovviamente tu la prima cosa che farai sarà comunicare al tuo assicuratore l’evento, per l’apertura del sinistro.

Peccato che, come hai letto più sopra, questa richiesta danni NON comporta l’apertura del sinistro. L’assicuratore ti dirà: “mi spiace dottore, ci risentiamo tra dieci anni, se ci sarà necessità pagheremo… dobbiamo aspettare che si muova la Corte dei Conti”.

DOMANDA: Come “ci sto” nel processo penale a mio carico se non ho il supporto dell’assicurazione?

RISPOSTA: Se non ci sono “conflitti di interesse” tra te e l’Ente Ospedaliero, sarà l’Ente a sobbarcarsi le spese legali anche per la tua difesa. Diversamente, nel processo, ci stai da solo con i soldi tuoi se vuoi…

Bene, qui si aprono due scenari:

IPOTESI 1 (la fantasiosa) – Alla fine del procedimento (tra dieci anni) hai ancora la stessa assicurazione, con lo stesso assicuratore, che nel frattempo ha tenuto in piedi la stessa polizza, con le stesse caratteristiche, e magari con la stessa convenzione e la stessa Compagnia. Dopo dieci anni e dopo la sentenza del Tribunale Penale l’Ente Ospedaliero ha dovuto pagare il danneggiato (o i suoi eredi) e segnala il tutto alla Corte dei Conti che ti chiede di dedurre. Perfetto: tu denunci il sinistro, la Compagnia lo apre e paga. E vissero tutti felici e contenti.

IPOTESI 2 (la realtà) – La convenzione assicurativa con la quale ti eri assicurato con la formula di cui sopra viene chiusa. Il Broker muore, la Compagnia vi manda disdetta oppure viene comprata da un’altra Compagnia che decide di non assicurare più i medici (come spesso accade di questi tempi). E quindi recede dal contratto in maniera unilaterale (può farlo ad ogni ricorrenza annuale).

A quel punto cosa fai? Cerchi un altro assicuratore.

PECCATO che tu, nel “Questionario precontrattuale” debba dichiarare (pena la perdita di ogni diritto) che esiste a tuo carico un procedimento penale che potrebbe portare, una volta concluso, al pagamento di parecchie migliaia di euro se la Corte dei Conti lo riterrà.

DOMANDA: Quanti assicuratori troverò disposti ad assicurarmi con la quasi certezza di dover pagare un sinistro da qualche centinaia di migliaia di euro?

RISPOSTA ovvia: nessuno!

Aggiungo: a pensar male si fa peccato… ma secondo te, una Compagnia Assicurativa che può esercitare il recesso del contratto ad ogni ricorrenza annuale, cosa pensi che farà nel momento in cui verrà a conoscenza che sei stato raggiunto da un procedimento penale che può comportare un risarcimento?

Ok… hai capito!

Sei fregato per la vita. Perché se verrai condannato e sarai senza assicurazione (perché nessuno ti vuole più) devi pagare con i tuoi soldi.

Ti è passata la voglia di mangiare vero? E ci credo.

Io credo che gli effetti di queste coperture “fuffa” le vedremo tra qualche anno.

MA ALLORA, TI CHIEDERAI, QUALE SOLUZIONE POSSO ADOTTARE?

Di certo non una soluzione da Euro 300 all’anno.

Mi spiace caro Doc, ma se costa così poco hai capito il perché. E non dirmi che non ci avevi pensato.

Purtroppo non c’è molta scelta: tutte le formulazioni che assicurano “LA COLPA GRAVE” sono identiche. E propongono questa “Spada di Damocle” che penderà sulla tua testa vita natural durante.

L’alternativa è avere una copertura di RC professionale, che consideri “sinistro” il momento in cui ricevi la “prima” richiesta danni. Quella del paziente o dei suoi eredi. E non, dopo dieci anni, l’azione promossa della Corte dei Conti. Ma non ne esistono.

Quello, infatti, è un “rischio pieno“. E, ripeto, non ha il costo “discount” a cui molti sono abituati.

Senza contare che trovare Compagnie che assicurino l’RC medica non è facile. Per questo, solitamente, la materia è trattata dai Broker. Ma alla maniera dei Broker… [Leggi qui cosa penso dei Broker].

Ad ogni modo non tutto è perduto. Perché nel mercato “tradizionale” qualcosa si può ancora trovare. O, perlomeno, puoi muoverti avendo chiaro qual è la reale prospettiva assicurativa.

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Stay tuned.

Ilie Rizzato

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